L’ombrello…è un accessorio pratico la cui origine sfiora il mito. Fece la sua comparsa in oriente come parasole. Fin dal suo apparire in Cina, in India ed in Egitto fu collegato alla rappresentazione simbolica del potere ed era attribuito a varie divinità. I re persiani potevano ripararsi dal sole per mezzo di ombrelli sorretti da dignitari, mentre in Egitto questo privilegio era concesso solo alle persone di origine nobile. Spesso associato alle divinità della fertilità e del raccolto, l’ombrello è ritenuto dispensatore di pioggia, simbolo di potere umano e divino, oggetto di lusso e di seduzione. Dell’ombrello non rimase traccia nei ‘secoli bui’ se non nel culto cattolico come insegna pontificale. La principale funzione utilitaria dell’ombrello, come parapioggia, fu quindi sconosciuta all’antichità. Mantelli, tabarri, cappucci, cappelli e cappucci di pelle risolsero per secoli il problema. Come accessorio di moda comparve in Francia al tempo di Luigi XIV anche se l’uso fu ristretto alla corte. Le passeggiate nei parchi reali o a Versailles al tempo di Re Sole possono aver determinato l’abbandono dell’oggetto come ‘status symbol’ sorretto dal servitore e aver determinato la sua assunzione come componente dell’abbigliamento di corte.
Ma perché parlare di ombrelli? Ad ogni oggetto ne corrisponde un altro che lo ‘aiuta’ ad esistere: ecco il portaombrelli!
Probabilmente inizialmente furono grossi vasi, anfore a fare da contenitori dell’oggetto a ‘riposo’! Il porta-ombrelli ha poi cominciato a prendere dignità e ad avere suoi connotati. Martoriato dal design, che lo ha denudato per lasciare in vista ombrelli bagnati e gocciolanti, Carlo Guazzo intende ridargli la sua onorevole dimensione di contenitore tubolare e basta! Quindi nessun virtuosismo di forme…ma semplici vasi lavorati a mano e finiti di bianco. L’acquirente ‘colto’ di un prodotto artigianale tradizionale acquista perché ritiene che le qualità tecnico-espressive dell’oggetto siano simbolo di qualità del lavoro. Un prodotto artigianale deve essere realizzato in condizioni di lavoro e di salario dignitose, che rispettino la sua competenza e sapienza. La produzione artigianale di oggetti d’uso in esemplari unici o in piccola serie ha dei costi più alti di un oggetto industriale. Spesso l’alto costo li rende accessibili a poche persone. Si può trattare di oggetti di rappresentanza o edonistici, destinati ad un mercato elitario…possono anche essere strumenti per la ricerca o addirittura imposti da bisogni che è impossibile soddisfare altrimenti. Chi acquista il prodotto artigiano ha la nostalgia del buon tempo antico in cui anche i semplici oggetti di uso comune erano fatti accuratamente a mano con materiali genuini per una vita semplice. Tuttoattaccato fa realizzare le sue cose da artigiani del posto, magari anche in pensione, ma ricchi di sapienze manuali da trasmettere. Il loro lavoro è pagato onestamente e questo va sottolineato!
“Magritte”
Disegno: Carlo Guazzo 2007 Portaombrelli in ceramica Dimensioni: diametro 31cmXH55 cm
3 Portaombrelli in ceramica
Portaombrelli in ceramica foggiato a rettangoli grandi
Lavorazione
Realizzazione dei rettangoli con fustella metallica
Applicazione del rettangolo in argilla su sagoma tubolare
rivestita di carta
Schiacciatura del rettangolo in argilla su sagoma tubolare
rivestita di carta
Particolare dell’applicazione del rettangolo in argilla
Particolare della schiacciatura
del rettangolo in argilla
Particolare della successiva applicazione del rettangolo in argilla
Portaombrelli
Gocce di pioggia su di me
L’ombrello…è un accessorio pratico la cui origine sfiora il mito. Fece la sua comparsa in oriente come parasole. Fin dal suo apparire in Cina, in India ed in Egitto fu collegato alla rappresentazione simbolica del potere ed era attribuito a varie divinità. I re persiani potevano ripararsi dal sole per mezzo di ombrelli sorretti da dignitari, mentre in Egitto questo privilegio era concesso solo alle persone di origine nobile. Spesso associato alle divinità della fertilità e del raccolto, l’ombrello è ritenuto dispensatore di pioggia, simbolo di potere umano e divino, oggetto di lusso e di seduzione. Dell’ombrello non rimase traccia nei ‘secoli bui’ se non nel culto cattolico come insegna pontificale. La principale funzione utilitaria dell’ombrello, come parapioggia, fu quindi sconosciuta all’antichità. Mantelli, tabarri, cappucci, cappelli e cappucci di pelle risolsero per secoli il problema. Come accessorio di moda comparve in Francia al tempo di Luigi XIV anche se l’uso fu ristretto alla corte.
Le passeggiate nei parchi reali o a Versailles al tempo di Re Sole possono aver determinato l’abbandono dell’oggetto come ‘status symbol’ sorretto dal servitore e aver determinato la sua assunzione come componente dell’abbigliamento di corte.
Ma perché parlare di ombrelli? Ad ogni oggetto ne corrisponde un altro che lo ‘aiuta’ ad esistere: ecco il portaombrelli!
Probabilmente inizialmente furono grossi vasi, anfore a fare da contenitori dell’oggetto a ‘riposo’! Il porta-ombrelli ha poi cominciato a prendere dignità e ad avere suoi connotati. Martoriato dal design, che lo ha denudato per lasciare in vista ombrelli bagnati e gocciolanti, Carlo Guazzo intende ridargli la sua onorevole dimensione di contenitore tubolare e basta! Quindi nessun virtuosismo di forme…ma semplici vasi lavorati a mano e finiti di bianco. L’acquirente ‘colto’ di un prodotto artigianale tradizionale acquista perché ritiene che le qualità tecnico-espressive dell’oggetto siano simbolo di qualità del lavoro. Un prodotto artigianale deve essere realizzato in condizioni di lavoro e di salario dignitose, che rispettino la sua competenza e sapienza. La produzione artigianale di oggetti d’uso in esemplari unici o in piccola serie ha dei costi più alti di un oggetto industriale. Spesso l’alto costo li rende accessibili a poche persone. Si può trattare di oggetti di rappresentanza o edonistici, destinati ad un mercato elitario…possono anche essere strumenti per la ricerca o addirittura imposti da bisogni che è impossibile soddisfare altrimenti. Chi acquista il prodotto artigiano ha la nostalgia del buon tempo antico in cui anche i semplici oggetti di uso comune erano fatti accuratamente a mano con materiali genuini per una vita semplice. Tuttoattaccato fa realizzare le sue cose da artigiani del posto, magari anche in pensione, ma ricchi di sapienze manuali da trasmettere. Il loro lavoro è pagato onestamente e questo va sottolineato!
“Magritte”
Disegno: Carlo Guazzo 2007
Portaombrelli in ceramica
Dimensioni: diametro 31cmXH55 cm
Lavorazione